GARANTE PRIVACY: ecco la relazione sull’attività svolta nel 2019

E’ stata pubblicata la relazione sull’attività svolta dal Garante per la protezione dei dati personali nel 2019.

Gli interventi più rilevanti hanno riguardato la violazioni dei dati on line e i relativi rischi di profilazioni occulte, il settore della cybersecurity, telemarketing aggressivo, data breach (ne sono stati notificati 1443) e cyberbullismo.

Vi sono stati interventi specifici nel mondo del lavoro (in materia di raccolta impronte digitali dei dipendenti pubblici a fini di lotta all’assenteismo, fissando le regole per l’uso delle nuove tecnologie, con particolare riguardo al controllo dei lavoratori e alla gestione della posta elettronica), nel settore giustizia (sull’uso dei captatori informatici – trojan – a fini investigativi,, segnalando la necessità di una riforma organica per questi strumenti di indagine particolarmente invasivi e nel settore della sanità e della P.A.

Qualche NUMERO degli interventi:

  • adottati 232 provvedimenti collegiali;
  • 8.000 reclami e segnalazioni riguardanti, in particolare, il marketing telefonico; la sanità; il credito al consumo; la sicurezza informatica; il settore bancario e finanziario; il lavoro; gli enti locali;
  • 46 pareri resi dal Collegio in materia di attività di polizia e sicurezza nazionale; il casellario giudiziale; la digitalizzazione della Pa; le misure contro l’assenteismo e la raccolta delle impronte digitali dei dipendenti pubblici; il testamento biologico; il reddito di cittadinanza; la riforma del Registro pubblico delle opposizioni; il “bonus cultura”; il “whistleblowing”; l’istruzione; la procreazione assistita;
  • 33 pareri resi ai sensi della normativa sulla trasparenza;
  • 36 ordinanze-ingiunzione;
  • 147 ispezioni, svolte con il contributo del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, sia nel settore pubblico che privato. Per quanto riguarda il settore privato le ispezioni si sono rivolte principalmente ai trattamenti effettuati da società di intermediazione finanziaria; da istituti bancari; da società che svolgono attività di marketing e fidelizzazione. Per quanto riguarda il settore pubblico l´attività di verifica si è concentrata sul Sistema statistico nazionale (Sistan), sullo Spid, sui software per la gestione del “whistleblowing” e sulle banche dati di rilevanti dimensioni
  • 15.800 quesiti a cui è stata fornita risposta.
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